Una sfida oltre la malattia per infrangere ogni ostacolo
Sono 545 i chilometri che Salvatore Cristiano Misasi, ragazzo calabrese che sin dall’infanzia convive con la tetra paresi spastica, percorrerà a bordo della sua handbike attraversando la Calabria da nord a sud. Un viaggio sociale, quello de Il Brigante in Handbike, nato da un’idea di Salvatore Cristiano Misasi, uno dei B.Liver, i membri della community di Fondazione Bullone, realtà del terzo settore che accompagna adolescenti e giovani adulti con esperienze di patologie importanti alla riscoperta della propria identità oltre la malattia, costruendo insieme percorsi di reinserimento nella vita sociale e professionale.
La partenza è prevista per il 1˚giugno da Laino Borgo: 12 tappe per 12 giorni di viaggio fino a raggiungere Reggio Calabria. Un percorso che attraversa tre parchi nazionali: i Parchi Nazionali del Pollino e della Sila, il Parco Naturale regionale delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Un sogno che diventà realtà
Ad accompagnare Salvatore Cristiano Misasi nel suo viaggio ci saranno anche la Piccoli Diavoli 3 Ruote ASD Onlus, di cui è atleta cicloturista, il dottor Gabriele Mora e il dottor Luigi Novello, insieme al documentarista Alessandro Beltrame.
A supportare Salvatore Cristiano Misasi in questa avventura, oltre a Fondazione Bullone, c’è Barilla, da anni al fianco della Fondazione. Inoltre, per sostenere le spese relative al lungo viaggio e partecipare alla realizzazione del sogno di Salvatore Cristiano Misasi è attiva una raccolta fondi online.
Tutto nasce dal momento in cui Misasi si imbatte in una brochure che racconta dell’esistenza di un percorso ciclabile situato sulla colonna vertebrale della Calabria, e ripensando a quel percorso, inizia a fantasticare su quanto sarebbe bello percorrerlo in handbike trainando la sedia a rotelle, ispirandosi al viaggio compiuto da Alessandro Villa nel 2007. Anche il nome del progetto, Il Brigante in Handbike, è legato al territorio calabrese, risiede, infatti, in un luogo un tempo battuto da briganti e lupi e ha omaggiato la sua regione con un’evocazione.
Abbattere le barriere che rendono differenti
Così con l’aiuto di una handbike elettrificata, si cimenterà in una nuova impresa: “Ho deciso di mettermi alla prova, al di fuori della mia zona di comfort – racconta Misasi – per spingere un po’ più in là l’asticella del limite e veicolare una nuova prospettiva nei confronti delle persone con disabilità. Con questo viaggio mi piacerebbe far capire che se le barriere architettoniche venissero abbattute, almeno in parte, non ci sarebbe nessuna differenza sociale”.
Grazie al viaggio sociale, intende farsi promotore e portavoce della necessità di costruire un mondo in cui malattia non sia un ostacolo invalicabile, ma un’esperienza che può essere accolta, affrontata, condivisa e trasformata per generare un cambio di paradigma che va oltre il pregiudizio e i tabù verso uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile.
“Decidere di stare accanto a Salvatore Cristiano Misasi in questa impresa è stata una scelta naturale per Fondazione Bullone – aggiunge Sofia Segre Reinach, Direttrice di Fondazione Bullone -. Ci auguriamo che con questo viaggio molte altre persone possano lasciarsi contagiare dal suo passaggio e possano ascoltare la sua voce, che si fa megafono di tanti ragazzi e ragazze, spesso invisibili”.
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