Dell Technologies, intellighenzia e tecnologia per accelerare l’innovazione

Chiacchierata su zoom con Filippo Ligresti, VP e General Manager di Dell Technologies Italia. L’azienda sta affrontato il momento con mente aperta, puntando tutto sulle persone e i gruppi di intellighenzia: Women in Action, True Ability, Planet, Pride, e Gen X per mantenere il team allineato e ancorato a un’identità.


Quando è scoppiata l’emergenza come ha reagito l’azienda, come avete organizzato le 800 persone che lavorano in Dell? 

A febbraio, esplosa la crisi, dopo un veloce comitato di emergenza in azienda e dopo esserci assicurati che i nostri dipendenti stessero bene, abbiamo da subito raccomandato a tutti di lavorare da casa. Prevenire il contagio è stata la nostra prima preoccupazione. Infatti su 800 persone abbiamo avuto un solo contagiato che ora, dopo un momento di difficoltà, è tornato a casa. 
Come azienda che opera con e nella tecnologia eravamo pronti e già organizzati per lavorare da remoto. Abbiamo chiuso le sedi e abbiamo garantito la massima produttività a tutti dipendenti. L’altro fattore abilitante nel continuare a fare la nostra attività sono state le persone. Abbiamo istituito una serie di video appuntamenti regolari all’interno dell’azienda per condividere informazioni e confrontarci, in modo da assorbire le richieste dei clienti. 

Poi ci siamo interrogati su come mantenere all’interno dell’azienda il giusto livello informativo e di trasparenza. Così abbiamo istituito una serie di video appuntamenti regolari per mantenere un costante ed efficiente rapporto con tutti i dipendenti. 

Come siete riusciti a mantenere e rafforzare la vostra identità?
L’ambiente di lavoro in Dell Technologies Italia punta a essere inclusivo e a consentire a tutti i dipendenti indistintamente, di sentirsi nelle condizioni di esprimere appieno il proprio talento e il proprio potenziale. Su queste basi sono nate le ERGs – Employee Resource Groups, ovvero gruppi interni all’azienda composti da dipendenti che su base volontaria che si occupano di affrontare e sviluppare tematiche di interesse a impatto collettivo: Women in Action, sviluppo professionale delle donne; True Ability, un team che si dedica a supportare le persone con diverse abilità; Planet, dedicato alla sostenibilità ambientale, Pride, inclusività delle minoranze sia religiose sia di orientamento sessuale; GenNext, invece, ha come obiettivi lo sviluppo professionale di coloro che appartengono alle generazioni Millenials e GenZ. Appena scattata l’emergenza Covid, su iniziativa dell’azienda e dei gruppi di lavoro interni abbiamo lavorato in sinergia per mantenere tutto il team allineato e ancorato a un’identità. Fondamentale è stata la comunicazione a tutta la nostra forza lavoro e il confronto sulle problematiche. Il ruolo di ogni singolo individuo ha influenzato progressivamente lo sviluppo in questo momento di crisi. 
Questo modus operandi ci ha permesso di dedicare grande attenzione alla clientela, dando priorità a Ospedali e strutture sanitarie, sviluppando pacchetti preconfezionati che potessero aiutare le PMI per attivare rapidamente delle postazioni di smart working e di telelavoro.
Ci siamo concentrati per sostenere le difficoltà finanziarie connesse all’emergenza Covid-19, dando così continuità ai progetti di digitalizzazione già avviati o pianificati. In ultimo abbiamo attivato una serie di corsi gratuiti. 
Questo è un momento in cui stare il più vicino possibile alle persone, anche con un semplice consiglio, uno scambio di opinioni, per diminuire la frustrazione e superare i momenti di sconforto. Ascoltare e comunicare per rafforzare la fiducia reciproca, e superare insieme i momenti difficili.
Su questo fronte abbiamo avuto la fortuna di avere fondamenta solide, perché da sempre abbiamo investito sulle persone: le risorse umane il cuore della nostra organizzazione. 

Come avete affrontato le problematiche legate allo smart working?
Lavorare in questa modalità pone sicuramente una serie di vincoli e sfide. Lavorare in un contesto familiare vuol dire conciliare figli, pranzi, igiene della casa, spesa…
Per venire in aiuto abbiamo rilasciato dei training per dare dei suggerimenti su come organizzare la giornata. Abbiamo poi raccomandato di utilizzare una routine differente. 
Il contesto non era più quello precovid, così abbiamo cercato di andare in soccorso alle fasce più in difficoltà evitando di chiedere alle persone di lavorare dalle 12:30 alle 14:30. 
Alle 17:30 tutti staccano dalle loro attività per dedicarsi ad altro. A coloro che per via dei figli o altro avevano bisogno di fermarsi abbiamo detto loro semplicemente di prendersi un paio di giorni di ferie per cercare di non farvi sopraffare dalla situazione, perché talvolta è complesso. Ora ci siamo quasi un po’ tutti abituati, ma abbiamo bisogno di uscire e tornare a una vita sociale il più possibile normale. 

Dal 4 maggio inizierà la fase 2. Come vi state organizzando?
Stiamo elaborando un codice di comportamento per la ripresa. Immagino che il rientro sarà fatto in maniera contingentata e per quasi tutta la nostra forza lavoro le attività produttive continueranno in smart working finché le condizioni non saranno estremamente sicure. Preferiamo essere cauti. 

La tecnologia, da quando è iniziata l’emergenza, è diventata fondamentale per le persone
La tecnologia ci sta cambiando e molto probabilmente ci aiuterà a uscire da questa crisi. Questo momento di emergenza ha abbattuto le barriere del digital device, dando nuova spinta all’accelerazione tecnologica. La consapevolezza dell’importanza di essere un’azienda digitalizzata si è diffusa maggiormente. Lo smart working, che oggi è diventato l’unico modo per poter lavorare, rimarrà. Nella comunità europea solo il 36% delle aziende consentiva questa modalità. Dopo questa crisi molte aziende lo considereranno di più, anche in Italia.
Questa nuovo modo forzato di lavorare sta cambiando le regole o il patto fiduciario tra azienda e collaboratore. Una serie di tabù stanno cadendo. E anche un certo tipo di management dovrà ricredersi o diventerà incompatibile con i tempi moderni. Con lo smart working abbiamo imparato a essere più flessibili e a fidarci. 

Non solo smart working ma anche tanto e-commerce 
Un trend, quello dell’ecommerce che era già in essere, ma che questa crisi ha straordinariamente accelerato. Il salto in avanti è stato compiuto. Troveremo un equilibrio.
Le aziende, anche le pmi, su questo fronte faranno importanti cambiamenti e investimenti per ritrovare un nuovo posizionamento.
Anche l’accorciamento delle catene di fornitura è mutato e si modificherà. Ci siamo resi conto in questo periodo che non possiamo dipendere da una produzione che avviene dall’altra parte del mondo o da una serie di micro passaggi che avvengono su larga scala. Questo ci espone e non è conveniente. Utilizzando le tecnologie come l’automazione e la robotica si possono abbattere i costi logistici per assicurarci una reale e maggiore sicurezza per l’approvvigionamento di certi beni. 
Riportare le produzioni in Italia è un’opportunità che permetterà di esaltare le eccellenze della nostra manifattura. L’intervento umano farà la differenza e dove non ci sarà bisogno di qualità ci affideremo alle macchine.

Siamo di fronte a una nuova rinascita?
Ci sarà una grande accelerazione del processo digitale e si aprirà un periodo di cambiamenti che saranno necessari. La tecnologia sarà uno strumento per l’innovazione. Ma saper innovare dipende dalle idee, dalla potenzialità delle persone di collaborare, di ascoltare. Dipende dalla capacità di mettere insieme tecnologia e persone in modo ingegnoso. 
Da ora in poi ci saranno azioni che diventano prioritarie, tra queste sicuramente una è l’Inclusività. Mettere insieme le idee di persone che abbiano background ed esperienze diverse è la chiave per avere una reale innovazione e mettere in moto un cambiamento della società. 
Infatti abbiamo appena lanciato un nuovo programma: il Progress Made Real che farà leva su tre temi fondamentali: continuare a sviluppare tecnologie che supportino l’economia circolare e la sostenibilità. Entro il 2030 per ogni prodotto e tecnologia che sarà rilasciata dalle nostre fabbriche contemporaneamente sarà riciclato un prodotto equivalente. Guidare l’economia circolare, con oltre la metà del contenuto di ogni singolo prodotto realizzato con materiale riciclato o rinnovabile. 


Il secondo obiettivo è assicurare e coltivare l’inclusione. Ci siamo impegnati ad assumere, far crescere e trattenere in azienda le donne in modo che rappresentino il 50% della forza lavoro ed il 40% della leadership mondiale. Vogliamo creare un ambiente dove ogni individuo possa sviluppare e accrescere il proprio talento in maniera naturale. L’intento è migliorare la vita di ogni persona attraverso la tecnologia. Trasformare il modo in cui si fa formazione, educazione, ricerca per dare un contributo migliore al pianeta. Migliorare le condizioni di salute, l’educazione e le opportunità economiche di 1 miliardo di persone e trasformare digitalmente 1.000 organizzazioni non profit. Tutto questo supportato dal rispetto della totale trasparenza in termini di privacy e trasparenza, automatizzando completamente i processi di controllo dei dati per semplificare il modo in cui i clienti possono consultare, cancellare o condividere i dati personali. Questo periodo sarà caratterizzato da un proliferare di dati e sarà importante il loro utilizzo. Ognuno di noi è proprietario di un piccolo tesoretto ed è fondamentale che si possa disporre dei propri dati. 

Cosa si terrà stretto dopo questo triste momento?
Mi tengo stretto già da ora il rapporto con le persone e la loro importanza. Sono straordinariamente orgoglioso di come il mio team e la mia stessa azienda stia affrontando questo momento di emergenza. Il modo in cui tutti si sono dedicati, si sono sacrificati e si sono adoperati per affrontare e gestire questo momento. Sono consapevole di fare parte di una comunità ed è una grande soddisfazione. Mi terrò stretto questa esperienza e il supporto che ho ricevuto da tutti i miei collaboratori. Un immenso senso di responsabilità collettiva. 

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