Milano Sostenibile: dalla crisi una ripartenza green

La pandemia e le difficoltà che ha evidenziato e aggravato nella società possono diventare una occasione ‘irripetibile’ per la ripartenza Green? È l’invito alla riflessione che offrono i dati dell’Osservatorio Milano Sostenibile 2020, con cui, per la quarta volta, LifeGate è tornata a indagare insieme a Eumetra MR il rapporto dei milanesi con i temi della sostenibilità, da quest’anno, con un focus allargato anche su Roma. L’indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di 843 cittadini adulti. Le risposte sono state raccolte a luglio 2020, quando la curva dei contagi aveva rallentato la sua corsa, senza però spazzare via paure e incertezze. Ecco perché, spiegano i fautori della ricerca, “la loro sintesi ci affida un quadro di non facile interpretazione”.

Se le passate edizioni segnavano una costante crescita nel grado di consapevolezza e di abitudini sostenibili dei milanesi, nell’indagine 2020 si vede il rallentamento di alcuni trend, anche se, nel quadro d’insieme, si denota lo spirito proattivo dei cittadini nella conoscenza, nel coinvolgimento e nelle scelte d’acquisto in ottica sostenibile.

Tra appassionati e interessati il 69 per cento dei milanesi si sente coinvolto nelle questioni di sostenibilità; mentre l’83 per cento ritiene necessario modificare il proprio stile di vita rendendolo sostenibile; le risposte dei più giovani salgono al 90 per cento.
A Milano, l’88% degli intervistati ritiene giusto che un Paese investa nelle fonti rinnovabili (l’87% a Roma). Indicazioni che sembrano confermare alcune scelte prese dall’amministrazione milanese. Da un lato sul fronte mobilità: nel 2030 il diesel scomparirà dalla flotta dell’Azienda trasporti milanesi (Atm) (30 milioni di litri in meno di gasolio consumato e quasi 75mila tonnellate di CO2 in meno ogni anno). Un piano di cui il 58 per cento dei milanesi ha già sentito parlare, segnala l’Osservatorio, con un picco del 67 per cento tra i più giovani.
L’altro grande tema è quello del rinnovamento degli edifici, pubblici e privati, in un’ottica di efficientamento energetico e passaggio alle energie rinnovabili. Tema per cui i milanesi – così come i romani e gli italiani in generale – esprimono un plebiscito, anche grazie al superbonus al 110 per cento varato dal governo.

La Milano del futuro e le nuove tecnologie

Le nuove tecnologie sono state indiscusse protagoniste dei mesi di lockdown. I cittadini chiedono con forza al Comune di incrementare i propri servizi digitali (lo auspica il 72 per cento degli intervistati dall’Osservatorio).

In tema smartworking, altro elemento chiave della svolta digitale data dalla pandemia, lo scorso anno l’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano censiva 600mila dipendenti in smart working in Italia: secondo i nuovi dati pubblicati a novembre, durante il lockdown erano diventati 6 milioni e mezzo per poi attestarsi sui 5 milioni nei mesi successivi. A partire dalla fase 2 prevale però la formula mista, che prevede due o tre giornate settimanali in remoto. Dopo l’emergenza sanitaria, secondo l’indagine, intende lavorare di più in modo flessibile il 62% dei milanesi, dato che sale al 67% nelle risposte della generazione Z

Mobilità: vince un mix intelligente

In tema di trasporti, in una città sostenibile non esiste più un solo centro che catalizza tutta l’attenzione su di sé. Al contrario, ne esistono tanti, ciascuno con i propri servizi e le proprie reti di trasporti.
La candidata al ruolo di protagonista delle strade è la bicicletta. Esigenza di cui l’amministrazione ha tenuto conto dando il via alla realizzazione di 35 kilometri di piste ciclabili leggere, contrassegnate soltanto dalla segnaletica. I dati della ricerca testimoniano che l’abitudine a pedalare non nasce improvvisamente dall’oggi al domani, ma va costruita nel tempo. Un importante assist arriva dalle recenti modifiche al codice della strada che, tra gli altri, introducono ‘case avanzate’ (cioè le aree riservate alle bici in prossimità dei semafori), zone car free e doppio senso per le bici, a certe condizioni.
L’obiettivo di fondo, come dichiarato apertamente dall’amministrazione, è anche e soprattutto quello di decongestionare i mezzi pubblici. A nove mesi dall’ingresso della pandemia in Italia, quello dei trasporti pubblici è un nodo ancora aperto: la maggioranza dei cittadini interpellati dall’Osservatorio Milano Sostenibile sembra rimasta affezionata a tram e metropolitane, una percentuale che aumenta soprattutto tra i più giovani.
In tema di auto è d’accordo con l’incremento delle colonnine di ricarica per le auto elettriche il 65% dei milanesi e il 71%dei romani; ma hanno usato colonnine di ricarica il17% dei milanesi e il16% dei romani, Usan auto elettriche il 9% dei milanesi e il 20% dei romani.

Premiati made in Italy e aziende virtuose

Colpita per prima e in modo violento dal virus, la Lombardia si è trovata un crollo dei consumi che hanno segnato un meno 22,6 miliardi di euro rispetto al 2019 (dati dell’ufficio studi Confcommercio). Interpellati per l’osservatorio, l’83 per cento dei milanesi ha dichiarato di voler supportare la ripresa economica italiana. Questa scelta passa attraverso precise modifiche nelle abitudini di spesa che premiano il made in Italy e le aziende che investono nella sostenibilità.

Il 74% dei cittadini milanesi dichiara di acquistare più prodotti made in Italy rispetto al periodo antecedente l’emergenza sanitaria; il 72% intende acquistare sempre più da aziende con prodotti sostenibili.
L’improvvisa “auto reclusione” vissuta durante il lockdown non ha cambiato solo gli strumenti dello shopping, ma ha suscitato anche delle riflessioni sul contenuto dei carrelli e sul proprio lifestyle nel suo insieme. L’83 per cento dei milanesi intervistati ritiene infatti che dopo l’emergenza sanitaria sia necessario modificare il proprio stile di vita rendendolo sostenibile. Una presa di coscienza che inevitabilmente parte dall’alimentazione.

Milano si riscopre agricola

Agricoltura come elemento di vita sostenibile e di socialità. Ne sono convinti i giovani che hanno dato vita a Cascinet, ecosistema costituito da un’associazione e da un’impresa agricola, che ha ricevuto in concessione Cascina Sant’Ambrogio alla Cavriana (incastonata tra i quartieri Ortica e Forlanini) e sta coltivando oltre 9 ettari di terreno tra le aree limitrofe e il parco della Vettabbia. Il calendario di progetti che animano questi luoghi è in incessante aggiornamento.
C’è il vivaio sociale; il forno condiviso per panificare; il piccolo apiario didattico; la Csa (Comunità di supporto all’agricoltura) a cui ciascuno versa una quota in denaro o offre la propria manodopera, per poi ricevere in cambio frutta e verdura. Sono un centinaio i cittadini che si cimentano con gli orti condivisi di Terra Chiama Milano, una cinquantina quelli impegnati nella Food Forest Food Forest.

Ad arte e cultura non si rinuncia

Fortemente colpito dalle misure del lockdown e oggi con le nuove decisioni sancite dai DPCM , è stato il mondo della cultura, nonostante lo sforzo messo in campo dal settore per poter garantire la sicurezza del pubblico. Il capoluogo lombardo è intervenuto a favore delle realtà culturali cittadine, con il Piano cultura, un aiuto da due milioni di euro attinto dal fondo di mutuo soccorso. Secondo i dati raccolti dalla indagine, circa tre milanesi su dieci sono tornati a visitare una mostra non appena è stato possibile, dopo il primo lockdown. Percentuale leggermente superiore per la Generazione Z.

Riscoprirsi più uniti e solidali per superare, insieme, la crisi


Da ultimo, ma non ultimo, di fronte a un’emergenza sanitaria così imprevedibile e trasversale, le persone più fragili si sono trovate particolarmente sole ed esposte. Stando al report “Gli anticorpi della solidarietà” pubblicato da Caritas lo scorso ottobre, nel periodo maggio-settembre 2020 in tutt’Italia si nota un’impennata di “nuovi poveri”: su 100 persone che si rivolgono alla Caritas, 45 lo fanno per la prima volta e il 74 per cento degli intervistati dall’Osservatorio ha confermato consapevolezza sulla maggiore povertà rispetto al pre-pandemia
Tra le priorità per la Milano del futuro il 50% indica l’incremento di servizi sociali per i cittadini
Il 48% Tra le priorità della Milano del futuro indica la spesa a domicilio per le fasce più deboli
Il 41% Intende partecipare a progetti di volontariato.
Impegnandosi a mantenere l’impegno una volta usciti dallo scenario emergenziale che siamo vivendo.

Leggi la ricerca completa.

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