Libera di osare, Nuvenia rompe i tabù con ‘Viva la vulva’

‘Sei nata così, amati per come sei’: in questi giorni la campagna italiana ‘Viva la vulva’ di Nuvenia, brand di assorbenti della multinazionale svedese Essity, incoraggia le donne ad amare e conoscere la propria zona intima, superando imbarazzi, sfatando credenze, insicurezze e stereotipi e celebrando ogni differenza.

La campagna ha previsto anche una mostra collettiva a Milano di artiste internazionali centrata sui tabù del corpo femminile. L’esposizione presentava una serie di opere sul corpo della donna, la sua anatomia e la sacralità della zona intima attraverso forme di espressione diverse – dalla scultura, al ricamo all’installazione, fino al classico acquerello – per raccontare l’universo femminile in tutte le sue sfaccettature.

Alla mostra di Nuvenia è associata un’asta a scopo benefico, in collaborazione con CharityStars, il cui ricavato andrà al Comitato della Croce Rossa Italiana di Milano, per un progetto a supporto delle Donne senza Dimora e, più in generale, delle donne in condizioni di vulnerabilità sociale nell’ambito del quale verranno distribuiti circa 10.000 kit per l’igiene a donne in condizione di fragilità estrema, con l’obiettivo di contribuire alla loro igiene personale.

Secondo una ricerca di Essity condotta a gennaio 2020 con l’Istituto Nazionale AstraRicerche in Italia 1 persona su 5 non sa definire dove si trovi esattamente la vulva e 1 su 3 ritiene che abbia la stessa forma per tutte le donne. E ancora: il 23% degli italiani sostiene di non essere abbastanza informato sull’apparato genitale femminile; quasi 74% vorrebbero saperne di più; il 25% non sa indicare dove si trovi la vulva e soltanto il 31% sa che vulva e vagina sono due organi diversi; il 45% non ne parla mai; il 34% delle donne si dichiara in imbarazzo nel rapporto con la propria zona intima.

La campagna prevede anche un progetto di branded content ideato da Roba da Donne, testata giornalistica di Media Prime, gestito da Zenith in collaborazione con la capability Content di Publicis Groupe. 

Intitolato “Chiamiamo le cose con il loro nome – Si dice mestruazioni e vulva”, il progetto, iniziato a giugno e attivo per tutto l’anno a scopo educational, è composto da articoli a taglio informativo o narrativo e da video native che, a oggi, hanno già fatto registrare oltre 1 milione e mezzo di video views.

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