Inclusione, i giovani del Beccaria imparano l’arte della panificazione con Buoni Dentro

Pane, focaccia, torte e dolci. Sono sporche di farina le mani dei ragazzi del Beccaria che nella panetteria “Buoni Dentro” apprendono il mestiere del prestinè, come dicono a Milano.

Sotto la guida e la supervisione di un maestro artigiano, i giovani del carcere minorile della città, non più adolescenti e non ancora adulti, segnati da situazioni personali e familiari problematiche, imparano le competenze nel settore della panificazione. La panetteria di piazza Bettini non prepara i prodotti solo all’interno del negozio. Vende anche i dolci freschi cucinati nel laboratorio di pasticceria del Beccaria riattivato da qualche anno anche grazie alle risorse dei Panificatori della Regione Lombardia.

Tra i forni caldi e i vassoi colmi di delizie, i giovani panettieri trovano un nuovo significato alle parole responsabilità, fiducia e capacità. Far crescere questi ragazzi con un passato difficile alle spalle e senza punti di riferimento è l’obiettivo del progetto “Buoni Dentro”. Aiutarli a costruire il carattere, a trovare il primo lavoro. La panetteria fuori e la pasticceria del Beccaria dentro, diventano crocevia tra carcere e comunità. Perché la recidiva si sconfigge sul territorio con l’inclusione, la partecipazione, le relazioni sociali e la cittadinanza. Il futuro di questi ragazzi passa da qui.

A raccontare il progetto nella intervista video di Quoziente Humano Lorenzo Belverato, responsabile di “Buoni Dentro”. 

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