Uomo e donna per una gender equality

Inclusione: crescono le aziende inserite nel Gender Equality Index

Sono 418 le società con sede in 45 paesi e regioni incluse nel Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) 2022, l’indice realizzato da Bloomberg per portare trasparenza alle pratiche e alle politiche di genere nelle società quotate in borsa di tutto il mondo, aumentando l’ampiezza e la profondità dei dati ambientali, sociali e di governance (ESG) a disposizione degli investitori.

Fra le italiane presenti: Poste Italiane, A2A, Acea, Atlantia, Intesa San Paolo, Eni, Enel, Infrastrutture Wireless Italiane.

Un numero record di aziende – insieme rappresentano una capitalizzazione di mercato combinata di 16 trilioni di dollari – ha divulgato i propri dati per il GEI di quest’anno utilizzando il GEI Framework, con un aumento del 20% anno su anno. Ciò dimostra un impegno crescente per l’uguaglianza di genere e il riconoscimento del fatto che la comunità imprenditoriale globale può guidare la carica per un cambiamento significativo impegnandosi a rendere più trasparenti i rapporti e la divulgazione dei dati sociali.

Il quadro GEI valuta le aziende in base a cinque pilastri chiave: leadership femminile e pipeline di talenti, parità di retribuzione e parità di retribuzione di genere, cultura inclusiva, politiche contro le molestie sessuali e marchio a favore delle donne. Vi sono inoltre ampie aree di informazioni richieste per supportare l’obiettivo più ampio di fornire agli investitori dati ESG più solidi. Ad esempio, i dati sulla divulgazione GEI ora contribuiscono ai dati EEO-1 di Bloomberg, inclusi i dati demografici di razza ed etnia delle società statunitensi che lo rivelano come parte dei loro requisiti di segnalazione alla Commissione per le pari opportunità di lavoro.

Chiudere il divario

Un’area di attività vivace comporta il lavoro sulla diversità nella sala del consiglio e a tutti i livelli dell’azienda. In media, i consigli dei membri di GEI sono composti per il 31% da donne e il 72% delle aziende associate ha un Chief Diversity Officer o un dirigente con la responsabilità primaria di diversità e inclusione. Queste aziende hanno una media del 39% di donne in ruoli di produzione di reddito e più della metà (61%) richiede una lista di candidati diversificata per genere per posizioni dirigenziali.

Cultura dell’inclusione

Un’altra area chiave riguarda i processi di reclutamento, assunzione e fidelizzazione presso le aziende associate. In media, i membri del GEI assumono più donne: l’83% di queste aziende ha una strategia diretta per il reclutamento delle donne e il 66% conduce revisioni globali della retribuzione basata sul genere. È anche più probabile che queste aziende adottino politiche a misura di famiglia: ad esempio, il 75% delle aziende associate offre sale per l’allattamento in loco per le neo mamme e il 59% di esse fornisce sussidi per l’infanzia o altro sostegno finanziario.

I dati GEI di quest’anno mostrano che anche le comunità stanno beneficiando di politiche aziendali inclusive: più della metà (63%) delle aziende associate sponsorizza programmi di educazione finanziaria per le donne e il 65% sponsorizza programmi dedicati all’educazione delle donne nelle STEM.

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