Distribuzione: cresce la sostenibilità del settore

La sostenibilità come un modo di fare impresa”. Con queste parole Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione ha segnalato il cambio di marcia che negli anni ha caratterizzato l’impegno crescente della Distribuzione Moderna nei confronti della sostenibilità, presentando il Bilancio di sostenibilità di Settore, ieri in diretta sul sito di ansa.it

A questo proposito il Bilancio elaborato da Federdistribuzione in collaborazione con Altis (Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica di Milano) evidenzia un trend di crescita nell’adozione di pratiche sostenibili da parte di tutte le aziende della distribuzione associate alla federazione.

L’edizione 2020 ha raccolto le pratiche di sostenibilità delle aziende associate all’interno di 6 macro-aree: filiera responsabile, al servizio delle comunità, impegno per l’ambiente, i dipendenti come risorsa, attenzione al cliente, comunicazione e trasparenza.

Il documento ha avuto un’evoluzione metodologica: alla rendicontazione delle iniziative sono stati affiancati anche gli obiettivi di sviluppo sostenibile e le azioni intraprese rispondono a tutti gli obiettivi della agenda 2030.

Il Bilancio

A testimonianza dell’incremento di attenzione e dell’impegno ad integrare, ogni anno di più, la sostenibilità nella quotidianità aziendale, l’edizione 2020 si è arricchita con un indicatore unico, un valore riassuntivo del percorso intrapreso dalle imprese. L’indicatore rappresenta la media, per area e per edizione, della percentuale di diffusione tra le aziende delle pratiche comuni analizzate ed evidenzia un costante aumento negli anni: dal 72% nel 2014 al 76% del 2017, fino all’80% del 2020.
È confermato che le aziende vanno a lavorare su tutte le aree della sostenibilità, nelle strategie e nelle attività quotidiane – ha proseguito Gradara al riguardo -. Un altro aspetto che emerge è che si sta verificando un movimento di sistema, corale: nessuna azienda è lasciata indietro, tutte hanno sviluppato un percorso orientato alla sostenibilità. Anche favorendo fenomeni di contaminazione virtuosa”.

Le persone: clienti, dipendenti, fornitori

In netto rialzo l’attenzione verso i dipendenti, veri e propri “ambassador” dei valori di impresa: con il +18% delle iniziative orientate alle pari opportunità e una crescita complessiva delle attività riassunte nell’area “I collaboratori al centro” del 10%.
“Le persone sono il principale assett del commercio fisico, il front office verso i clienti e contribuiscono in maniera determinante al successo di una impresa: le persone stabiliscono una relazione con le persone – ha spiegato Gradara – . Noi abbiamo il 90% di personale a tempo indeterminato: il tema del tempo è importante per la creazione di un legame con l’azienda e in questo tempo la possibilità di lavorare sulla persona attraverso la formazione è una leva vincente”.

Le aziende hanno incrementato anche l’attenzione verso i propri clienti, sempre più informati e attenti alle tematiche legate alla sostenibilità, registrando una crescita complessiva dell’area “i clienti nel cuore” dell’8%.

La Distribuzione Moderna, inoltre, si conferma in prima linea nei rapporti con i fornitori, con un impegno a contribuire al miglioramento della filiera, più responsabile e sostenibile, e con una forte attenzione al Made In Italy: selezionando i fornitori con cui condivide i medesimi principi etici, stabilendo legami solidi e duraturi con le PMI e valorizzando i prodotti e le eccellenze locali.

Le comunità locali

Non manca l’attenzione al territorio e alle comunità locali, con il 100% di aziende che hanno attivato collaborazioni con associazioni ed enti del terzo settore per la redistribuzione di eccedenze alimentari, o con scuole e università per partnership e borse di studio.
In questi mesi sono state messe in campo una serie di azioni rilevanti: negozi alimentari sempre aperti; donazioni a istituti sanitari ed enti di ricerca; collaborazione con enti caritativi per la raccolta e donazione gratuita di prodotti o per l’organizzazione del recapito della spesa nelle case; consegna gratuita a domicilio alle categorie di persone più fragili come gli anziani o le persone impossibilitate a lasciare la propria abitazione; la “spesa sospesa”.

L’ambiente

L’impegno in termini di sostenibilità ambientale si declina su una doppia direttrice: ridurre gli impatti diretti e creare consapevolezza all’interno della filiera.
Si tratta di una missione prioritaria per tutte le aziende: il 100% delle associate ha effettuato investimenti per la riduzione dei consumi energetici e per ottimizzare la gestione dei rifiuti.

Comunicazione e trasparenza

Uno sprint in avanti si è registrato nell’ambito comunicazione e valore della trasparenza: il 94% delle imprese vanta, infatti, un codice etico e di condotta aziendale e ha implementato strumenti per rendicontare e raccontare la sostenibilità.

Un impegno quello del settore riconosciuto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che in un messaggio di augurio ha ribadito come il Bilancio di Sostenibilità di Settore di Federdistribuzione sia “uno strumento di conoscenza fondamentale sull’importanza della Distribuzione Moderna Organizzata, alimentare e non alimentare e conferma come questo settore si ponga tra i comparti trainanti in tema di sostenibilità e di responsabilità sociale di impresa”.

L’unione fa la forza

La presentazione ha visto anche il contributo di alcuni Ministri intervenuti con un messaggio.
Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, ha ricordato il ruolo svolto dalla Distribuzione durante l’emergenza pandemica, quale “cardine nel connettere e mantenere le filiere al servizio delle famiglie e delle comunità, una ricchezza importante per la futura ricostruzione di un nuovo modello economico per il Paese”.

Teresa Bellanova, Ministra per le Politiche Agricole e Forestali ha sottolineato come il settore abbia svolto “un ruolo fondamentale con un’ampissima rete di azioni a supporto della filiera, permettendo a tutto il sistema di conservare le proprie abitudini alimentari”.

“Ha continuato a lavorare dedicandosi alla cura di aspetti che in un frangente di crisi potrebbero sembrare velleitari – ha sottolineato il Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli – anche se non lo sono affatto perché la sostenibilità rappresenta in ogni settore un cardine imprescindibile per la crescita economica e sociale”.

“Il momento ha messo a dura prova il settore, ma è stata anche una prova di responsabilità – ha affermato il presidente Gradara -. La responsabilità è una caratteristica che chi fa impresa deve assumersi. Questo comune sentire si è tradotto anche in una sorta di patto di ferro di collaborazione ai massimi livelli con le altre componenti della filiera – agricoltura e industria alimentare -, che come noi erano impegnate in questa sfida. Credo che di questo rimarrà qualcosa per il futuro, abbiamo imparato che nei momenti difficili paga lo stare insieme”.

Il futuro

“È necessario pensare a un futuro che non sia un ripristino del passato e sul quale si innesterà una forte accelerazione grazie alla tecnologia e alle opportunità del digitale – ha aggiunto il presidente di Federdistribuzione -: nel rispetto complessivo dei valori di sostenibilità in modo da consentire crescita nel lungo termine e non distruzione di valore”.
“Siamo uno degli anelli della più grande filiera economica nazionale, quella agroalimentare che vale 540 miliardi di euro – ha continuato Gradara -. Agricoltura, industria e distribuzione, anche se a me piace pensare a 4 anelli perché ci sono anche i consumatori e noi siamo la parte di raccordo: il nostro compito è percepire le loro necessità, interpretarle e trasferirle a monte”.

Inoltre, “è necessario costruire rapporti interno a filiera orientati a uno sviluppo complessivo: o si cresce tutti insieme o diventa un gioco a somma zero”. Serve, dunque, “lavorare insieme per creare valore, ovvero efficientare la filiera nel suo insieme. La forte richiesta deai clienti va in due direzioni: ricerca di qualità e sicurezza del prodotto e dall’altro lato convenienza, richieste apparentemente inconciliabili. Sta a noi della filiera renderlo possibile spiegando il valore che c’è dietro al prodotto e lavorando per aumentare l’efficienza del sistema, così da dare risposta alla richiesta di convenienza economica. Anche per aiutare il prodotto italiano anche a uscire dai confini, competendo con costi sostenibili”.

“Alla fine della crisi ci sarà un mondo diverso – chiude Gradara -, servirà un cambiamento socio strutturale alla nostra società, che dava segnali di disfunzione già prima della crisi”.
”Sicuramente, la ripartenza si fa sulle persone, centralità delle risorse in un futuro assetto del settore, con grandissima attività di formazione e di potenziamento del know-how diffuso”. Traducendo poi in pratica la sinergia di filiera: “cambiare modalità di relazione, avviare percorsi virtuosi per cui tutti possano avere il loro ruolo e business, creando valore per il cliente finale, obiettivo di tutti noi”.

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