Ghiaccio sciolto a causa dei cambiamenti climatici

Contrasto ai cambiamenti climatici: per l’88% degli italiani è la sfida del secolo

L’88% degli italiani ritiene che il contrasto dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze sia la sfida principale del XXI secolo; i punti percentuali in più rispetto alla media dell’UE (81%) sono 7. Indipendentemente dalla fascia d’età e dalle opinioni politiche, almeno il 79% della popolazione italiana ritiene che i cambiamenti climatici e le loro conseguenze rappresentino la sfida principale di questo secolo. Infatti, ormai gli italiani percepiscono l’impatto dei cambiamenti climatici sulla propria vita quotidiana in misura molto maggiore rispetto ad altri cittadini europei (91% contro 77%).

È quanto emerge dalla prima pubblicazione dell’Indagine della Banca Europa per gli Investimenti – BEI sul clima per la stagione 2021-2022 che esamina le opinioni dei cittadini sui cambiamenti climatici. Condotta in partenariato con la società di ricerche di mercato BVA, la quarta edizione dell’Indagine della BEI sul clima mira ad arricchire di contenuti informativi il dibattito generale sugli atteggiamenti e le attese dei cittadini in merito alle azioni per il clima. All’indagine hanno partecipato oltre 30 000 persone intervistate tra il 26 agosto e il 22 settembre 2021. A ciascuno dei 30 paesi interessati corrisponde un paniere rappresentativo di intervistati.

Immagine di come i paesi europei considerano importante la lotta ai cambiamenti climatici

Scettici nei confronti delle azioni del governo

L’86% degli italiani ritiene di essere più preoccupato dell’emergenza climatica di quanto non lo sia il governo. Si tratta di un dato superiore alla media europea (75%) di 11 punti percentuali; se si considerano poi le persone politicamente orientate a sinistra, la percentuale sale di sei punti raggiungendo il 92%. Se il 51% dei cittadini europei ritiene che il governo del proprio paese non si adoperi a sufficienza per indurre cittadini e imprese a modificare i loro comportamenti, nel caso degli italiani la percentuale sale al 57%. Pertanto, solo una minoranza (45%) ritiene che l’Italia riuscirà a ridurre drasticamente le proprie emissioni di carbonio entro il 2050, rispettando così gli impegni dell’Accordo di Parigi.

L’81% degli italiani (un punto in più rispetto all’anno scorso) è favorevole a misure governative più stringenti – analoghe a quelle attuate per contrastare la crisi COVID – che obblighino le persone a modificare i propri comportamenti in nome della lotta ai cambiamenti climatici.

I dati italiani su come i cittadini considerano importante la lotta ai cambiamenti climatici

Il dibattito sull’energia

La grande maggioranza degli intervistati italiani (73%) ritiene che l’Italia dovrebbe affidarsi in misura maggiore alle energie rinnovabili per contrastare la crisi climatica, ma si tratta di un’opinione non altrettanto diffusa tra i cittadini europei in generale (63%). Gli italiani politicamente orientati a sinistra sono più favorevoli alle energie rinnovabili rispetto a quelli con tendenze politiche di destra, e la differenza è di 12 punti percentuali (80% contro 68%).

Nella classifica delle fonti energetiche da sviluppare ulteriormente per contrastare i cambiamenti climatici, gli italiani collocano l’energia nucleare (6%, sei punti sotto la media europea del 12%) e il gas naturale (6%, sostanzialmente in linea con la media europea) ben al di sotto delle energie rinnovabili.

Il 13% degli italiani (il 10% degli uomini e il 16% delle donne) preferirebbe puntare sul risparmio energetico piuttosto che sull’energia nucleare o il gas naturale.

Soluzioni di lotta ai cambiamenti climatici più popolari tra gli italiani

Un’ampia maggioranza di italiani (72%) è favorevole all’introduzione di una tassa sui prodotti e i servizi che contribuiscono di più al fenomeno del riscaldamento globale, e la percentuale è addirittura maggiore di quella relativa ai cittadini europei in generale (69%). Gli italiani sono inoltre a favore di una garanzia minima di cinque anni per i prodotti elettrici o elettronici (91%) e della sostituzione dei viaggi aerei a corto raggio con spostamenti in treni veloci a basse emissioni (87%). Trovano il favore degli italiani anche misure meno invasive come ad esempio il potenziamento dell’istruzione e la sensibilizzazione dei giovani riguardo ai consumi sostenibili (93%).

Il 55% degli italiani ritiene che non si raggiungeranno gli obiettivi di riduzione di carbonio entro il 2050

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